Lactobacilli
Fermenti lattici: il genere Lactobacillus
Il genere Lactobacillus è uno dei gruppi più diffusi di fermenti lattici, cioè di batteri che trasformano gli zuccheri tramite fermentazione, generando soprattutto acido lattico.
Lactobacillus casei: cos’è e perché è importante
Il genere Lactobacillus conteneva tradizionalmente moltissimi sottogruppi, detti specie, come il Lactobacillus casei, il Lactobacillus acidophilus o il Lactobacillus bulgaricus per citarne alcuni.
Fino al 2020, queste specie appartenenti al genere Lactobacillus erano addirittura 260 e oltre, con caratteristiche spesso molto diverse tra loro. Per fare più ordine, si è quindi suddiviso il “gruppo” Lactobacillus in 25 generi separati: per questo motivo, oggi, il Lactobacillus casei si chiama, in realtà, Lacticaseibacillus casei. Nulla cambia al lato pratico: in generale si usa infatti il nome abbreviato, L. casei, che continua a essere valido.
L. casei è quindi il nome di una precisa specie all’interno del gruppo dei fermenti lattici. All’interno di una specie, ci sono microrganismi molto simili tra loro, ma non uguali. Un po’ come succede tra parenti stretti. I singoli membri di una specie sono infatti detti ceppi, e possono avere tra di loro delle differenze anche importanti, accanto a molte caratteristiche che hanno invece in comune. È quello che avviene, ad esempio, per il ceppo specifico L. casei Shirota (LcS), che ha la particolarità di essere un ceppo probiotico.
Quando ingeriti in sufficiente quantità, i probiotici possono favorire l’equilibrio della flora intestinale, uno stato che può supportare, ad esempio, il processo di digestione o il funzionamento della risposta immunitaria.
Un microbiota intestinale in equilibrio può essere quindi, in questo senso, un alleato prezioso per la salute generale dell’organismo.
Dove si trovano i lattobacilli
Nel corpo umano, i lattobacilli sono particolarmente presenti nel tratto intestinale e nel sistema urogenitale, dove possono concorrere a inibire la crescita di batteri nocivi.
Sono inoltre presenti in diversi alimenti fermentati, contribuendo alla loro salubrità.
Tra questi alimenti, il più noto è lo yogurt, dove i lattobacilli trasformano il lattosio in acido lattico, conferendo la tipica acidità e consistenza. Anche alcuni formaggi ospitano naturalmente dei lattobacilli, in quantità e composizione variabile a seconda del processo di produzione e maturazione.
I lattobacilli intervengono inoltre nella produzione dei crauti, ottenuti dalla fermentazione lattica dei cavoli, del kimchi, un piatto coreano a base di verdure fermentate, del miso, una pasta di soia fermentata giapponese, e della salsa di soia.
Ma attenzione: perché i lattobacilli contenuti in quegli alimenti arrivino al nostro intestino, è necessario che siano vivi all’interno di quell’alimento, e in grado di sopravvivere in buona quantità ai nostri succhi digestivi. Quest’ultima non è una proprietà che si trova in generale: la possiedono infatti solo di alcuni specifici ceppi, quelli probiotici.
Lattobacilli, equilibrio della flora intestinale e salute digestiva
In un microbiota intestinale in equilibrio, il gruppo dei lattobacilli ha generalmente una buona presenza.
La condizione di equilibrio, detta eubiosi, può aiutare la salute digestiva in quanto sfavorisce la crescita di batteri cattivi (patogeni), aiuta il processo di digestione e contribuisce alla produzione di alcuni nutrienti come vitamina K e alcune vitamine del gruppo B.
Lattobacilli probiotici, come L. casei Shirota (LcS), riescono a raggiungere vivi l’intestino in buona quantità, andando quindi ad arricchire l’ambiente intestinale di lattobacilli e a favorire, proprio in quanto probiotici, l’equilibrio della flora intestinale.