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Divulgatrice Green Simonetta Chiarugi
07/06/2023

Simonetta Chiarugi: La lavanda e il legame con il benessere

Da sempre coltivata per le molteplici proprietà e per il profumo inteso, che dona una sensazione di benessere, è spesso utilizzata nei percorsi sensoriali. La lavanda è apprezzata come arbusto ornamentale perenne di poche esigenze di coltivazione, utilizzata in giardino per il portamento compatto e il fogliame argenteo. Esistono molte specie ed ibridi di lavanda che si differenziano per colore e periodo di fioritura, per fogliame e per resistenza o meno alle basse temperature. Le lavande utilizzate per l’estrazione degli olii essenziali sono da distinguersi dalla lavanda classificata con il nome latino di Lavandula officinalis, L. vera o L. angustifolia e il lavandino, Lavandula x hybrida, pianta formata dall’incrocio spontaneo di Lavandula angustifolia e Lavandula latifolia scoperta in Francia nel 1828.

LAVANDA

La Lavanda officinalis cresce spontanea in collina e in montagna fino ai 2000 mt di altitudine, è un piccolo e compatto cespuglio in grado di crescere in terreni molto poveri e sopporta temperature molto basse. Fiorisce precocemente a maggio nelle zone di pianura, fino a luglio inoltrato in alta montagna e presenta un’unica infiorescenza per stelo lunga circa tre centimetri. La pianta si riproduce tramite semina da effettuare preferibilmente in primavera o in estate.

LAVANDINO

Il pregio di Lavandula x hybrida è la generosità della fioritura che colora di blu-violetto i campi estivi della Provenza, fiorisce fra giugno e luglio e ogni spiga è divisa in tre ramificazioni che portano ognuna infiorescenze lunghe fino a 8 centimetri. Produce un estratto più forte e canforato di quello della lavanda e comunemente è utilizzato dall’industria profumiera e il suo fiore essiccato si conserva in mussole o cuscini per profumare la biancheria. Il lavandino ha uno sviluppo maggiore sia in altezza che in diametro rispetto alla lavanda. La propagazione del lavandino, Lavandula hybrida, avviene per talea prelevando in autunno o inizio primavera da piante di 2-3 anni, porzioni di rami parzialmente legnosi lunghi circa di 10 centimetri.

RACCOLTA E TAGLIO DELLA LAVANDA

Il tempo della raccolta degli steli fiorali della lavanda è differente a seconda se si utilizzano per le decorazioni floreali o per profumare gli armadi e la biancheria di casa. Se volete preparare mazzolini decorativi, occorre tagliare la lavanda quando i boccioli hanno iniziato ad aprirsi e sono viola intenso. Se invece la utilizzate per riempire cuscinetti o sacchettini, aspettate a tagliarla quando bombi, farfalle e altri insetti hanno terminato di nutrirsi del suo polline, il fiore sarà meno bello, ma ugualmente profumato. In entrambi i casi si tagliano gli steli alla base, con cesoia ben affilata al di sotto del primo nodo. In primavera, quando compaiono i nuovi getti verdi, sarà necessario potare più energicamente per ridare una forma arrotondata, ma attenzione a tagliare troppo sulla parte legnosa. Nel punto tagliato, infatti, la vegetazione non rigetta. Essiccate i mazzolini appesi a testa in giù in ambiente fresco e ben areato.

TALEA DI LAVANDA

La propagazione delle piante per talea si effettua con successo in autunno, con prelievo di rametti a base legnosa o in primavera con porzioni di pianta con legno duro o tenero (i nuovi gambi verdi della pianta). Prelevate una porzione di ramo lungo circa dieci centimetri di altezza e che non abbiano fiorito. Prepara il terriccio mescolando in parti uguali buona terra da giardino e torba e alleggerito il tutto con sabbia o perlite. Riempite i vasi e bagnate il terriccio, fate una foto al centro del vaso con apposito attrezzo o con una matita e inserite la talea. Compattate bene il terreno e mettete a radicare in un luogo riparato e ombroso e per agevolare la formazione delle radici create un ambiente caldo umido coprendo il vaso con un sacchetto di plastica trasparente fissato al bordo con un elastico. SENTIERO della LAVANDA Piccoli consigli per i tuoi momenti di benessere. In Italia abbiamo un ricco patrimonio agricolo e la lavanda era coltivata in molti luoghi principalmente per l’estrazione dell’olio essenziale.

Scopri le realtà ancora attive!

ABRUZZO: Parco Nazionale della Majella (AQ)

CALABRIA: Campotenese (CS)

EMILIA: San Lazzaro di Savena (BO)

LAZIO: Tuscania (VT) Tuscia Viterbese

LIGURIA: Valle Argentina (IM)

LOMBARDIA: Godiasco Salice Terme (PV)

PIEMONTE: Sale San Giovanni (CN) Valle Gesso-Andonno-Valdieri (CN) Valle Stura-Demonte (CN)-Parco di Stupinigi (TO)-Paroldo (CN)

PUGLIA:Cisternino (BR)

ROMAGNA:Casola Valsenio (RA)

SARDEGNA:Riola Sardo (OR)

UMBRIA: Castelnuovo di Assisi (PG)

VENETO: Arquà Petrarca (PD)-Lessinia (VR)